Gozo stéla - Gozo stele

Gozo stéla

The Gozo stéla je Fénický jazyk nápis nalezen poblíž Gozo, Malta v roce 1855. V současné době je v Muzeum archeologie Gozo.^[1]

Poprvé byl vydán italským orientalistou Michelangelo Lanci v jeho Ragionamento di Michelangelo Lanci intorno a nuova stela fenicia discoperta na Maltě, a následně Honoré Théodoric d'Albert de Luynes v dodatku k jeho pojednání o Eshmunazar II sarkofág.^[2]^[1] Nápis Lanci předal italský opat Don Luigi Marchetti, který byl umístěný na ostrově Malta.^[3] Řada vědců zpochybňovala jeho autenticitu, ale následně vzrostla shoda, že je pravá.^[1]

To stalo se známé jako Melitensia Quinta („Maltština 5.“), v souladu s terminologií používanou Geseniem pro čtyři předchozí maltské nápisy ( Cippi z Melqart a Mdina steles ).

Bibliografie

Editio princeps: Lanci, Michelangelo (1855). Ragionamento di Michelangelo Lanci intorno a nuova stela fenicia discoperta na Maltě. pe 'tipi di Giovanni Ferretti.
Caruana, A A 1899 Frammento Critico Della Storia Fenicio-Cartaginese, Greco-Romana Bisantina, Musulmana e Normanno-Aragonese Delle Isole di Malta, Valletta: Giov. Muscat
Caruana, A. A. (1882). Zpráva o fénických a římských starožitnostech ve skupině ostrovů na Maltě. Vládní tiskárna USA.
De Trafford A 1998 The Phoenician Connection and Lord Strickland's Bequest, in Manduca J (ed.), Treasures of Malta, Summer 1998 Vol IV No 3 37–41, 91
Heltzer, M 1993 The Inscription CIS, 1, 132 from Gozo and the Political Structure of the Island in the Punic Period, in Frendo, A J (ed.), Journal of Mediterranean Studies, Vol 3 No 2 198-204
P. W. File 1235/40 1940 Odkaz pro vládu ze dvou fénických nápisů lordem Stricklandem
Strickland, G 1969 Malta a Féničané, (editoval Strickland, M) Valletta: Progress Press
Vella, H C R 1995 Gozo in Classical Literature in Brigulio, L and Bezzina, J (eds), Gozo and its Culture, 13-48
William Wright, 1874 Na fénickém nápisu obecně známém jako „Melitensis Quinta“, in Transactions of the Society of the Biblical Archaeology, Vol III 389-399

Reference

^ ^A ^b ^C William Wright, 1874 Na fénickém nápisu obecně známém jako „Melitensis Quinta“, in Transactions of the Society of the Biblical Archaeology, Vol III 389-399
^ Mémoire sur le Sarcophage a nápis funéraire d'Esmunazar, roi de Sidon
^ Lanci, Michelangelo (1855). Ragionamento di Michelangelo Lanci intorno a nuova stela fenicia discoperta na Maltě. pe 'tipi di Giovanni Ferretti. Signatář abbate don Luigi Marchetti romano, stanziato nella isola di Malta, tra noi venuto a breve tempo di ritorno, fummi presentatore dell 'epigrafico disegno asseguito sull' originale della fenicia scultura, cui prendo ad inchiedere; disegno lasciatomi a lavorarvi sopra per diciferarlo e mettere il suo contenuto alla chiarezza del giorno per chi giovarsene con migliore intendimento volesse. Má přijít l'esemplare non era da sperta mano segnato, nè da intelligente orientalista, si chiaro appariva la negligenza e storpiatura delle forme letterali, che non agreeivano al perdervi tempo per avventurar cose che non si sarebbono potuto dimostrare dappoi. Laonde consigliai il valente Marchetti a far sì, che, tornatosi a Malta, ne ritraesse una impronta in mollata carta su la pietra, ovvero si piacesse un modelletto in gesso qua in Roma ricapitarmi. Non tardarono settimane ch 'ebbi presso di mè come il calco in carta, così anco il netto esemplare in fina scagliuola ottimamente operato. Allora fu evidente la varietà che passava dal primo disegno alla verace iscrizione, e, senza intramettere tempo, ne levai fedele una copia, intagliar la feci in pari grandezza, e tal ne addiyenne, quale alla veduta de cortesi filologi nebo metto in campo.

[Wright-1] A ^b ^C William Wright, 1874 Na fénickém nápisu obecně známém jako „Melitensis Quinta“, in Transactions of the Society of the Biblical Archaeology, Vol III 389-399

[2] Mémoire sur le Sarcophage a nápis funéraire d'Esmunazar, roi de Sidon

[3] Lanci, Michelangelo (1855). Ragionamento di Michelangelo Lanci intorno a nuova stela fenicia discoperta na Maltě. pe 'tipi di Giovanni Ferretti. Signatář abbate don Luigi Marchetti romano, stanziato nella isola di Malta, tra noi venuto a breve tempo di ritorno, fummi presentatore dell 'epigrafico disegno asseguito sull' originale della fenicia scultura, cui prendo ad inchiedere; disegno lasciatomi a lavorarvi sopra per diciferarlo e mettere il suo contenuto alla chiarezza del giorno per chi giovarsene con migliore intendimento volesse. Má přijít l'esemplare non era da sperta mano segnato, nè da intelligente orientalista, si chiaro appariva la negligenza e storpiatura delle forme letterali, che non agreeivano al perdervi tempo per avventurar cose che non si sarebbono potuto dimostrare dappoi. Laonde consigliai il valente Marchetti a far sì, che, tornatosi a Malta, ne ritraesse una impronta in mollata carta su la pietra, ovvero si piacesse un modelletto in gesso qua in Roma ricapitarmi. Non tardarono settimane ch 'ebbi presso di mè come il calco in carta, così anco il netto esemplare in fina scagliuola ottimamente operato. Allora fu evidente la varietà che passava dal primo disegno alla verace iscrizione, e, senza intramettere tempo, ne levai fedele una copia, intagliar la feci in pari grandezza, e tal ne addiyenne, quale alla veduta de cortesi filologi nebo metto in campo.

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